Oggi parliamo di ferro e spinaci

Oggi parliamo di ferro e spinaci

Contrariamente a quanto si pensi, la credenza che gli spinaci siano la miglior fonte di ferro, è un falso mito!

Il falso mito del ferro negli spinaci ebbe inizio da uno studio pubblicato sulla rivista British Medical Journal nel 1981, dove fu commesso un errore nella trascrizione del dato sulla quantità di ferro negli spinaci: invece che 2,9 mg di ferro per 100 g di spinaci, scrisse 29,0 mg!

Ma, d’altra parte, chi non ricorda il personaggio animato di Braccio di Ferro? Lui era il primo consumatore di spinaci, che lo rendevano istantaneamente più forte!

In realtà, la gran parte del ferro contenuto negli spinaci non può essere utilizzato dall’organismo, perché all’interno di questa verdura sono contenute anche altre sostanze che ne inibiscono l’assorbimento da parte dell’intestino.

Esistono fonti alimentari alternative per assumere il ferro, in grado di offrire la quota necessaria all’organismo (circa 10 mg al giorno), come quelle di origine animale che contengono il ferro Eme, meglio assorbibile.

Gli spinaci rimangono comunque un’ottima verdura da consumare sia cruda che cotta, perché sono ricchi di vitamine, acido folico e fibra, e offrono benefici sulla produzione di globuli rossi, per il rinnovamento cellulare, per il sistema immunitario e per il buon funzionamento dell’intestino.

Anche tu credevi che gli spinaci fossero la principale fonte di ferro?

Pronti per ripartire!

Pronti per ripartire!

Intraprendere un’alimentazione controllata può avere numerosi benefici per la salute e il benessere generale. Ecco 5 motivi per scegliere di affidarsi ad un professionista della nutrizione:

  1. MIGLIORAMENTO DELLO STATO DI SALUTE GENERALE: seguire una dieta bilanciata può aiutare a ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e l’ipertensione. Una corretta alimentazione fornisce al corpo i nutrienti necessari per mantenere un sistema immunitario forte e funzionante.
  2. GESTIONE DEL PESO: una dieta strutturata ed equilibrata può aiutare a perdere/aumentare peso o a mantenere un peso sano. Questo è particolarmente importante per prevenire problemi di salute legati ai disturbi del comportamento alimentare, ma anche dolori articolari, problemi respiratori e disturbi del sonno.
  3. AUMENTO DELL’ENERGIA: consumare cibi nutrienti può aumentare i livelli di energia e migliorare la capacità di concentrazione. Alimenti ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti contribuiscono a migliorare la vitalità e a ridurre la sensazione di stanchezza.
  4. MIGLIORAMENTO DELL’UMORE E DELLA SALUTE MENTALE: quello che mangiamo può influenzare direttamente il nostro stato d’animo. Diete ricche di zuccheri e grassi saturi sono spesso collegate a sentimenti di depressione e ansia, mentre una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e grassi sani, può avere un effetto positivo sul benessere mentale.
  5. LONGEVITÀ E QUALITÀ DELLA VITA: una dieta sana può contribuire a una vita più lunga e di qualità superiore. Mangiare bene non solo aiuta a prevenire le malattie, ma può anche migliorare la funzionalità cognitiva e fisica con l’avanzare dell’età, permettendo di mantenere uno stile di vita attivo e soddisfacente.

Le esigenze possono variare da persona a persona, ma in generale, intraprendere un’alimentazione controllata è un passo positivo verso un benessere a lungo termine.

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Quante kcal si consumano camminando?

Quante kcal si consumano camminando?

Camminare è un movimento complesso che coinvolge numerosi sistemi e apparati corporei ma viene considerata come un’attività fisica a bassa intensità e comporta un dispendio energetico contenuto.

Il dispendio energetico totale (DET) (kcal/die o kJ/die) di una persona, è la quota di energia che si spende nell’unità di tempo (24 ore) per il mantenimento delle proprie caratteristiche strutturali e funzionali e per l’attività fisica.

Le componenti del DET sono: il metabolismo basale (quantità di energia utilizzata a riposo, circa il 60-75% del DET); il dispendio energetico da attività fisica (circa 20-40% del DET); la termogenesi da alimenti (incremento postprandiale dovuto a digestione, assorbimento e metabolismo, circa il 7-13% del DET).

In vacanza, così come nella vita quotidiana, camminiamo spesso durante il giorno e per farlo il nostro organismo consuma energia e quindi delle calorie. La quantità di queste calorie consumate varia in base a:

  • Peso corporeo
  • Distanza percorsa
  • La velocità di marcia
  • Il tipo di terreno
  • La pendenza del terreno

Secondo alcune stime, il consumo calorico medio di una camminata è possibile calcolarlo utilizzando una semplice formula: 0.5 kcal x kg di peso corporeo x km percorsi

Anche se il consumo calorico non è alto a fronte di una distanza e di un tempo elevati, la camminata porta molteplici benefici all’organismo: aumenta le difese immunitarie, aiuta a prevenire le malattie croniche, migliora la salute dell’apparato muscolare e dell’apparato muscolo-scheletrico, migliora l’equilibrio psico-fisico.

Tu quanto hai camminato in vacanza?

Oggi parliamo di…melone

Oggi parliamo di…melone

Dissetante, rinfrescante e diuretico, il melone è uno dei frutti protagonisti dei mesi più caldi dell’anno. Il melone è ricco di sali minerali e vitamine, ed è molto versatile in cucina.

Esistono diverse varietà di melone ma quello che troviamo in questo periodo dell’anno è quello giallo retato, ed è quello di cui parleremo di seguito.

Il melone è composto per il 90% di acqua e contiene 34 kcal per 100 gr, ha ottime quantità di molti minerali, come potassio, magnesio, ferro, fosforo e calcio ma anche di vitamine A, C e B3 che gli garantiscono un’azione antiossidante. Questo frutto contiene molte fibre e per questo ha un buon potere saziante, ma aiuta anche a migliorare la circolazione, abbassare i trigliceridi ed il colesterolo in eccesso.

In cucina il melone si presta a numerose preparazioni sia dolci che salate, in abbinamento al prosciutto crudo o pesce affumicato ma è anche un ottimo ingrediente per insalate di ogni tipo, o piatti con carne, pollo, riso e si sposa bene con le spezie, specie quelle più forti come il pepe.

Quale ricetta sperimenterai con il melone?

Oggi parliamo di….aperitivo

Oggi parliamo di….aperitivo

L’aperitivo è un momento di relax e svago che ci si concede con amici o con colleghi di lavoro generalmente verso la fine della giornata, prima di cena. Già nell’antica Roma il pasto principale era anticipato dalla “mulsum”, una bevanda con proprietà digestive che serviva a preparare lo stomaco a ricevere il pasto. Oggi l’aperitivo non ha più questo significato ma più semplicemente di piacere.

 
È possibile concedersi un aperitivo se si è a dieta? Si, ma con moderazione e attenzione, senza privarsi del drink né degli stuzzichini.

Per prima cosa scegliamo il drink: un buon calice di vino fermo, meglio rosso per le sue spiccate proprietà antiossidanti, oppure un prosecco extra brut, uno spritz, altrimenti una birra piccola.
Se si decidesse di bere qualcosa di analcolico sarebbe preferibile scegliere una spremuta, ad esempio di arancia o di pomodoro, o una centrifuga, ad esempio di sedano, zenzero e carote, o in alternativa un estratto, ad esempio di pompelmo.


Come snack di accompagnamento è preferibile orientarsi verso le verdure in pinzimonio, olive e frutta secca; anche sashimi, salumi magri e formaggi magri possono essere scelti. Attenzione ai cibi troppo grassi e calorici, come fritti, tramezzini con pane in cassetta, o tartine guarnite con salse discutibili.

Al di là degli aspetti nutrizionali, l’aperitivo rimane un momento di convivialità e di incontro, e se fatto con attenzione e moderazione, non è certo un’occasione a cui dover rinunciare per rimanere in forma!

Qual è il tuo aperitivo preferito?

Conosci l’umeboshi

Conosci l’umeboshi

L’umeboshi, letteralmente “prugne secche”, è un frutto giapponese sotto sale dal sapore acido e salato, usato fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali.

Queste prugne vengono raccolte acerbe, quando il loro succo possiede il livello di acidità massima; vengono poi lavate e immerse nell’acqua per una notte per toglierne il sapore amaro; successivamente vengono messe sotto sale e riposte in un luogo fresco e buio per diversi anni, per estrarne il succo e avviare il processo di fermentazione naturale.

In queste condizioni si favorisce la crescita dei batteri benefici dell’acido citrico e si inibisce lo sviluppo di microrganismi ed enzimi dannosi.

Queste prugne hanno un effetto alcalinizzante e sono in grado di aiutare a mantenere un salubre equilibrio tra ambiente acido e alcalino in situazioni quali affaticamento, nausee e problemi di stomaco. L’umeboshi supporta anche le funzioni epatiche ed è efficace nei casi di anemia, nel prevenire la stanchezza, alleviare la costipazione e i sintomi influenzali. Questo frutto viene usato anche per curare alcune malattie della pelle, come ad esempio l’eczema.

La prugna salata umeboshi ha quindi moltissime proprietà salutari:

  • disintossicante
  • depurativa
  • analgesica
  • antisettica
  • antipiretica
  • rivitalizzante

I giapponesi consumano l’umeboshi aggiungendo una prugna sopra una ciotola di riso bianco per dare sapidità e sapore al piatto ma lo uniscono anche alle preparazioni di verdure.

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