GRASSO VISCERALE

Scopriamo perchè gli uomini hanno la pancetta

Perchè molti uomini hanno la pancia?

Spesso si vedono uomini con un addome prominente, quello che chiamiamo volgarmente “pancetta”, ma cos’è esattamente?

Si tratta di grasso viscerale, una frazione del grasso corporeo.
Il grasso corporeo si suddivide in due principali categorie: grasso bruno e grasso bianco.
Il grasso bruno ha una funzione termogenica, ossia brucia calorie per produrre calore. È più presente nei neonati e tende a diminuire con l’età, anche se gli adulti ne conservano tracce in alcune aree come il collo e la parte superiore della schiena. Il grasso bruno è generalmente considerato utile, poiché aiuta a mantenere il bilancio energetico e può contribuire a ridurre l’accumulo di grasso in eccesso.

Dieta Uomo

Il grasso bianco è quello più abbondante nel corpo e funge da riserva energetica. Esso immagazzina calorie sotto forma di lipidi e svolge anche funzioni endocrine, producendo ormoni come la leptina, che regola l’appetito e il metabolismo. Il grasso bianco si divide ulteriormente in:

  • Grasso sottocutaneo: si trova appena sotto la pelle e, pur essendo spesso visibile e associato all’estetica, è generalmente meno dannoso rispetto al grasso viscerale.
  • Grasso viscerale: questo tipo di grasso si accumula intorno agli organi interni ed è il più pericoloso per la salute, poiché può aumentare il rischio di sviluppare malattie metaboliche, cardiovascolari e altre patologie gravi.
  • Grasso ectopico: si riferisce al grasso che si deposita in sedi anomale come muscoli, fegato, cuore o pancreas. L’accumulo di grasso ectopico è spesso associato a disturbi metabolici come la steatosi epatica (fegato grasso) o la resistenza all’insulina.

Il grasso viscerale è particolarmente legato a stili di vita sedentari e ad un eccesso di apporto calorico. Poiché si trova in profondità e circonda organi vitali come il fegato, l’intestino e il cuore, il suo impatto sulla salute è più grave rispetto agli altri tipi di grasso.

Ci sono diversi metodi per misurare il grasso viscerale e valutare i rischi correlati alla salute:
Circonferenza addominale: misurare la circonferenza della vita è uno dei metodi più semplici ed efficaci per stimare il grasso viscerale. Valori superiori a 94 cm negli uomini e 80 cm nelle donne indicano un rischio cardio-metabolico moderato, mentre valori superiori a 102 cm per gli uomini e 88 cm per le donne sono associati a un rischio elevato.
Rapporto vita-fianchi (WHR – Waist-Hip Ratio): questo metodo consente di valutare la distribuzione del grasso corporeo. Si calcola dividendo la circonferenza della vita per quella dei fianchi. Un rapporto superiore a 0,90 per gli uomini e 0,85 per le donne è indicativo di un accumulo di grasso nella zona addominale, associato a un maggiore rischio per la salute.
Indice di massa corporea (BMI – Body Mass Index): un sistema di misurazione dato dal risultato del rapporto tra il peso corporeo in chilogrammi e il quadrato dell’altezza in metri. Anche se il BMI non misura direttamente il grasso viscerale, può dare un’indicazione generale del rischio di obesità. Un BMI tra 25 e 30 indica sovrappeso, mentre un BMI superiore a 30 indica obesità. Tuttavia, il BMI non distingue tra grasso e massa muscolare, né fornisce informazioni sulla distribuzione del grasso; quindi, può essere limitato nel valutare il rischio specifico del grasso viscerale.

Oltre a questi metodi, ci sono tecniche più avanzate e precise per misurare il grasso viscerale, sebbene meno comuni nella pratica quotidiana:
– Tomografia computerizzata (CT) e risonanza magnetica (MRI): questi esami consentono di misurare direttamente la quantità di grasso viscerale, fornendo un’immagine dettagliata della distribuzione del grasso intorno agli organi.
– Dexa scan (assorbimetria a raggi X a doppia energia): questo tipo di scansione è usata per misurare la composizione corporea totale, inclusa la quantità di grasso viscerale.
Questi strumenti sono più accurati, ma meno accessibili rispetto ai metodi tradizionali, che rimangono pratici per un primo screening del rischio legato al grasso viscerale.

Il grasso viscerale è particolarmente dannoso per le patologie cardiache, il diabete di tipo 2 e l’insulino-resistenza; può anche influire negativamente sul metabolismo e aumentare i livelli di infiammazione nel corpo. Alcuni studi indicano che questo tipo di grasso potrebbe produrre sostanze infiammatorie e ormoni che contribuiscono a sviluppare malattie croniche.

Le principali complicazioni associate all’eccesso di grasso viscerale sono:

  1. Insulino-resistenza: l’eccesso di grasso viscerale interferisce con la capacità del corpo di utilizzare correttamente l’insulina, aumentando il rischio di diabete di tipo 2.
  2. Infiammazione cronica: Il grasso viscerale rilascia citochine pro-infiammatorie, che contribuiscono a un’infiammazione cronica di basso grado. Questa infiammazione è collegata a numerose malattie croniche, come l’aterosclerosi e altre patologie cardiovascolari.
  3. Aumento dei lipidi nel sangue: un aumento del grasso viscerale è spesso associato a un profilo lipidico alterato, con livelli elevati di colesterolo LDL (“cattivo”), VLDL e trigliceridi, e bassi livelli di colesterolo HDL (“buono”). Questo sbilanciamento aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.
  4. Formazione di placche ateromasiche: l’accumulo di grasso viscerale può favorire la formazione di placche di grasso nelle arterie (aterosclerosi), riducendo il flusso sanguigno e aumentando il rischio di infarti e ictus.
  5. Calcificazione delle coronarie: l’aterosclerosi porta alla calcificazione delle arterie coronarie, limitando ulteriormente il flusso di sangue al cuore e aumentando il rischio di malattia coronarica.
  6. Steatosi epatica non alcolica: il rilascio costante di acidi grassi dal grasso viscerale nella circolazione portale (che porta il sangue al fegato) stimola la sintesi di lipidi nel fegato, causando l’accumulo di grasso nel fegato (fegato grasso). Questo può evolvere in steatoepatite non alcolica e, nei casi più gravi, in cirrosi.

Prevenzione e gestione

Raggiungere o superare le soglie di rischio per il grasso viscerale è un segnale importante per intervenire tempestivamente, e rivolgersi a uno specialista (nutrizionista, endocrinologo o cardiologo) è fondamentale per ridurre il rischio di complicazioni. Le strategie preventive includono:

  • Alimentazione sana: una dieta bilanciata, ricca di fibre, grassi sani (come quelli dell’olio d’oliva e dell’avocado) e proteine magre, e povera di zuccheri raffinati e grassi saturi.
  • Attività fisica regolare: esercizio aerobico come camminare, correre o andare in bicicletta, e allenamento di resistenza aiutano a ridurre il grasso viscerale e a migliorare la composizione corporea.
  • Gestione dello stress: ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento e una buona qualità del sonno può abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone associato all’accumulo di grasso viscerale.
  • Sonno di qualità: dormire adeguatamente aiuta a mantenere il bilancio ormonale e ridurre il rischio di obesità viscerale.
  • Monitoraggio regolare: controllare periodicamente la circonferenza addominale, il profilo lipidico e i livelli di glicemia è essenziale per prevenire complicazioni.

 

Affrontare l’adiposità viscerale in modo preventivo riduce significativamente il rischio di sviluppare patologie gravi a lungo termine.

 

Il ruolo dell’alimentazione nella formazione del grasso addominale

L’equilibrio nutrizionale è uno degli strumenti chiave per migliorare la salute metabolica e la sensibilità insulinica, e ciò che mangiamo ha un impatto diretto sul rischio di sviluppare obesità, diabete mellito (tipo 2) e sindrome metabolica.

La predisposizione a sviluppare obesità e altre patologie metaboliche può cominciare già prima della nascita. Durante la gravidanza, lo stato nutrizionale della madre gioca un ruolo cruciale nella programmazione delle cellule adipose del feto. Se la madre segue una dieta ipercalorica, povera di nutrienti o squilibrata, può influenzare la predisposizione del bambino all’accumulo di grasso e alla disfunzione metabolica più tardi nella vita.

Le abitudini alimentari sono fondamentali per mantenere un peso sano e ridurre il grasso viscerale. È consigliato prediligere nel proprio stile alimentare:

  1. Alimenti ricchi di fibre: le fibre, presenti in frutta, verdura, cereali integrali e legumi, contribuiscono a migliorare la digestione e a promuovere la sazietà, riducendo l’apporto calorico complessivo. Inoltre, le fibre solubili aiutano a regolare i livelli di zucchero nel sangue e a migliorare il profilo lipidico.
  2. Frutta e verdura di stagione: consumare frutta e verdura fresca e di stagione garantisce un alto apporto di vitamine, minerali e antiossidanti, oltre a ridurre l’apporto calorico e migliorare il metabolismo. Le verdure a foglia verde, i frutti di bosco e altri alimenti ricchi di polifenoli sono particolarmente benefici per la salute metabolica.
  3. Cereali integrali: a differenza dei cereali raffinati, i cereali integrali (come farro, quinoa, avena e riso integrale) mantengono il loro contenuto di fibre, che rallenta l’assorbimento degli zuccheri e promuove una buona sensibilità insulinica.
  4. Proteine vegetali: le fonti di proteine vegetali, come legumi, tofu, tempeh e frutta secca, sono ricche di nutrienti e contribuiscono a una dieta equilibrata. Le proteine vegetali aiutano a ridurre l’apporto di grassi saturi e a migliorare il profilo lipidico.
  5. Grassi polinsaturi e monoinsaturi: i grassi sani, come quelli dell’olio d’oliva, dell’avocado, delle noci e dei semi di lino, sono benefici per il cuore e contribuiscono a ridurre l’infiammazione. Gli omega-3, presenti nei pesci grassi come il salmone, hanno effetti positivi su cuore e metabolismo.
  6. Idratazione: bere abbastanza acqua è fondamentale per mantenere un buon metabolismo e una corretta funzione cellulare. Evitare bevande zuccherate e preferire l’acqua come principale fonte di idratazione aiuta a ridurre l’apporto calorico superfluo.

Al contrario, una dieta ricca di grassi saturi, zuccheri raffinati e alimenti processati contribuisce all’aumento del grasso viscerale e del rischio di malattie metaboliche. Gli alimenti da limitare sono:

  • CIBI FRITTI E RICCHI DI GRASSI TRANS: questi grassi dannosi aumentano i livelli di colesterolo LDL e promuovono l’infiammazione.
  • BEVANDE ZUCCHERATE: le bibite gassate e i succhi di frutta industriali sono ricchi di zuccheri aggiunti che contribuiscono all’aumento del grasso viscerale.
  • CARNI LAVORATE: insaccati e carni processate, come salumi e salsicce, sono associati a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e obesità.
  • ALCOL: un consumo eccessivo di alcol può portare all’accumulo di grasso viscerale e influire negativamente sulla salute del fegato e del metabolismo.

Il grasso viscerale può essere un problema estetico ma soprattutto lo è per la salute. La prevenzione ed il trattamento adeguato sono fondamentali per evitarne o limitarne le conseguenze.

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