L’acronimo FODMAP sta per “fermentable, oligo-, di-, mono-saccharides and polyols”, ossia “oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e polioli”.
La dieta FODMAP è stata elaborata da alcuni ricercatori della Monash University di Melbourne per controllare e ridurre i sintomi delle persone che soffrono della Sindrome dell’Intestino o del Colon Irritabile, ottenendo ottimi risultati.
I FODMAP sono carboidrati a catena corta scarsamente assorbiti dall’organismo, in particolare a livello intestinale. Questi sono divisi in cinque gruppi:
– Fruttosio
– Lattosio
– Fruttooligosaccaridi,
– Galattooligosaccaridi
– Polioli (come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo)
Questo tipo di alimentazione si articola in due fasi: nella fase iniziale della dieta è opportuno eliminare gli alimenti ad alto contenuto di FODMAP per almeno quattro/sei settimane fino ad otto, successivamente si procede ad una graduale reintroduzione degli alimenti ad alto contenuto di FODMAP partendo da un alimento appartenente a ciascun gruppo ogni settimana, valutando attentamente la reazione individuale.
Seguire una dieta FODMAP implica spesso degli importanti cambiamenti delle proprie abitudini alimentari, per questo motivo è fondamentale seguire questo percorso sotto la supervisione di un nutrizionista che conosca bene questo tipo di approccio nutrizionale.