La soia è un legume naturalmente privo di glutine e con un alto contenuto proteico (36 gr per 100 gr di prodotto) rispetto ai fagioli, i ceci o le lenticchie. La soia è ricca di vitamine del gruppo B, di vitamina C e D, di ferro, di magnesio e di potassio ma anche di fibre.

La soia è anche una buona fonte di lecitine, fosfolipidi capaci di legare i grassi e quindi regolare la concentrazione di colesterolo nel sangue, proteggere il fegato e favorire le funzioni cerebrali per la buona quantità di colina che possiede. Questo legume è anche ricco di estrogeni, gli isoflavoni, che da un lato risultano essere un ottimo alleato nel contrastare i disturbi della menopausa, ma dall’altro sono al centro di un aperto dibattito scientifico circa la sua pericolosità per la salute.

I dubbi maggiori sorgono per le donne che hanno ricevuto in passato una diagnosi di tumore al seno, poiché alcuni dati passati suggerivano che i fitoestrogeni potessero stimolare le cellule tumorali rimaste o interferire con le terapie ormonali.

Gli studi più recenti sembrano smentire tutto ciò e suggeriscono che un consumo moderato di cibi ricchi di fitoestrogeni addirittura possa ridurre il rischio di recidive.

Ad oggi secondo la comunità scientifica non ci sono evidenze che dimostrino il presentarsi di danni alla salute derivati dal consumo di questo alimento e dei suoi derivati, né su popolazione sana né con patologie, a patto, ovviamente, che non ci sia nel soggetto una allergia alla soia stessa.

Un consumo equilibrato di soia quindi, da ruotare nelle frequenze settimanali con quello di altri legumi così come di altri alimenti, è la scelta migliore che possiamo fare per la nostra salute e il nostro benessere ma in ogni caso, si rimanda al parere del medico oncologo.

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